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  • JJ Aeschlimann

DONNE: QUANDO LE AZIONI VALGONO PIU' DELLE PAROLE

Mi viene chiesto spesso ultimamente di esprimere un giudizio sulla figura della donna ai giorni nostri o di commentare il suo ruolo nella politica e nelle istituzioni.


Sarebbe facile quindi argomentare la mia posizione citando le varie conquiste che le donne hanno realizzato in passato, sia come diritti acquisiti che come possibilità di affermarsi in un mondo storicamente di stampo maschile.

Ma riflettendoci davvero, nel 202, non trovate che anche solo porsi questa domanda sia un po‘ fuori luogo? Siamo ancora convinti che sbandierare il fatto che un'istituzione o un partito politico abbia donne al suo interno in quanto tali, le così dette 'quote rosa', sia oggi opportuno?

Forse non ci siamo accorti che, mentre perdiamo tempo a discutere di questo argomento, le donne stanno mostrando le loro abilità e competenze in ogni campo, non in quanto 'donne' ma in quanto professioniste affermate capaci di guidare intere istituzioni, aziende e nazioni.

Il fatto che il partito PLR oggi possa potenzialmente contare sull'apporto di 19 donne al suo interno può avere senz'altro una rilevanza in termini statistici, storici ed evidenziare un cambiamento in essere, ma queste 19 professioniste non hanno scelto di candidarsi in quanto 'quote rosa' ma come persone di assoluta competenza nei loro rispettivi ambiti, persone che possano davvero cambiare la realtà che ci circonda a prescindere dal genere di appartenenza.

In particolare vorrei che l'attenzione fosse focalizzata su un fatto di per sè logico e banale ma paradossalmente poco considerato fino a poco tempo fa. Un quartiere, un paese, una città o intere nazioni sono composte da uomini e donne in egual misura e anche solo l'idea che all'interno dell'ambito istituzionale e politico questo rapporto non venga rispettato è di per sè un errore strutturale.

Qualsiasi decisione, dalla più piccola alla più importante, non può non basarsi su questo semplice concetto così come le istituzioni che decidono il futuro della comunità devono necessariamente rispettare il naturale equilibrio dei soggetti che rappresentano.

E se per la donna è stata una strada difficile ottenere questo riconoscimento la colpa è solo di una società che superficialmente da secoli ha ritenuto che si potesse prescindere da queste elementari considerazioni.

Se c'è una cosa che la mia esperienza nello sport mi ha insegnato è che per vincere una competizione serve ogni elemento al massimo delle sue potenzialità e non si può mai prescindere da questo concetto.

Quando mi chiedono quindi di esprimermi sulla figura della donna di oggi e dell’apporto concreto che può dare, la mia risposta è di per sè più una domanda:

Potendo scegliere, per vincere, preferireste correre con una gamba sola?


JJ Aeschlimann, candidato per il PLR al Consiglio comunale di Lugano

Candidato N.1, Lista 2

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