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  • JJ Aeschlimann

In Squadra con Voi

La mia idea sullo Smart Working e la consapevolezza che in Squadra si vincono anche le battaglie più complesse.



C’era una volta il lavoro in presenza, c’era una volta l’urlo degli stadi pieni.

Sono stati mesi difficili, pieni di cambiamenti e colmi di attese. Quello che una volta ci sembrava una vita normale fatta di aperitivi tra colleghi, cene di lavoro, pranzi in famiglia e domeniche allo stadio oggi ci sembra solo un lontano ricordo.


Il COVID-19 sta mettendo duramente alla prova tutti noi modificando aspetti della vita privata e lavorativa che ritenevamo scontati e imprescindibili.

Sono sempre stato precursore dell’idea che il telelavoro potesse rappresentare un fenomeno in grado di agire in modo positivo sull’autonomia e la flessibilità del lavoratore ma gli ultimi mesi mi hanno fatto riflettere profondamente su alcuni aspetti.


‘Smart working’, un concetto di cui ora tutti conosciamo molto bene il significato ma che poggia intrinsecamente su un assunto che con il passare del tempo mi lascia sempre più dubbi e che ritengo non si possa sottovalutare. Il termine ‘smart’ significa intelligente, brillante, ma siamo così sicuri che sia così intelligente privare l’individuo della libertà di confrontarsi quotidianamente con i colleghi, i compagni di scuola, di squadra, di privarsi dell’energia che solo il contatto con altre persone può dare? La mia vita nello sport mi ha insegnato che le idee e soluzioni migliori nascono sempre da un collettivo, da quella forza che si percepisce anche solo dagli sguardi delle persone che ci circondano.


E’ indiscutibile che il seguire le regole per vincere questa difficile partita contro un avversario così tenace sia necessario e un dovere di tutti noi, ma il prezzo da pagare non può e non deve essere lo snaturamento delle esigenze primarie dell’essere umano.

Diverse realtà industriali vedono in questo nuovo trend una nuova possibilità di risparmio economico glissando su aspetti che ritengono di secondaria importanza.


Se c’è una cosa che l’esperienza maturata negli anni sul campo mi ha insegnato è che la salute mentale è strettamente relazionata a quella fisica e non può prescindere da essa. Un risparmio oggi può portare vantaggi in termini di quantità ma a discapito della qualità della salute che è il nostro bene più importante.


Il mio è quindi un invito ad una riflessione approfondita sull’importanza delle diverse esigenze della società di oggi in quanto costituirà il futuro che lasceremo ai nostri figli, per non privarli di quei principi di libertà e condivisione che ci hanno fatto diventare le persone che siamo oggi.


JJ Aeschlimann, candidato per il PLR al Consiglio comunale di Lugano

N.1, Lista 2


Articolo pubblicato anche su: La Rivista di Lugano.

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